sabato 25 febbraio 2012

NUOVO BLOG

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domenica 1 maggio 2011

RUBY RUBACUORI

Oh! Ruby rubacuori
Non celar i tuoi ardori
Per omini scapigliati
Dai capelli montati

Oh! Ruby rubacuori
Non hai comesso errori
Non ascoltar emilio
Noi lo mandiam in esilio

300 euro per pompini
Che bella somma
Nemmeno signorini!

Accuse ingrate
d’altrocanto
non stara‘ dietro le grate

trad veneto

Oh! Ruby ciavacuori
Non scondar i to ardori
Per omeni spetinai
Coi cavei montai

Oh! Ruby ciavacuori
No te ghe comeso erori
No scoltar emilio
O mandem in esilio

Tresento euro par pompini
Che bea soma
Manco signorini!

Acuse ingrate
Infati
No stara‘ da drio e grate

lunedì 25 aprile 2011

GUERRA II

Sauro che m’osservi
Non temere
Del mio dolce sospiro;
Trarro‘ Visioni.

Sguazzi nel deserto
ove metallici oggetti
Piovono, fuoco
Oltre il mare.

Tentar di cogliere
Il giusto progetto
Il vero senso
Di tanta violenza;

Precipitate potenti
Sotto velieri sanguinosi,
portate le disgrazie
nelle case dei vostri figli.

Sauro che guardi
Il sole scomparire su
D’un ombra assai vorace,
dai denti inossidabili.

La natura si ribella
Dei sacrilegi umani,
dagl’arcani progenitori
e dalla prole maledetta,
e piangon le donne
che imbracciano i fucili
di sabbia e di legno,
odor di morte.

strazianti momenti
a guardar la gente,
che attonita
e sbigottita muore.

mercoledì 20 aprile 2011

COLORI E LETTERE

Y : viola; Z: nero;

Y : violacee rose di sant' incapaci,
sponde sospirate da una morte
dotata ed ammirata,
determinato colore acidulo ed
infinito,
abile fiore malato.
Y:Viola

Z : nere piante
sfondate da fameliche nubi
su cieli cupi e dirupi
oscuri,
nera sostanza di guerra
da denaro amato e occultato
Z: nero

V : rosa; C:rosso;

V : pelle morbida e scivolosa,
carne tenera e armoniosa,
Bacio sospiroso e voglioso
D'Amore,
Speranzosa stupidità e ricercata Golosità,
V: Rosa

C:gote arrossate e
Morso, e sangue,
Fiumi di rosso,
fiumi d'odio,
fiumi di guerra;
assassino della mia ragione,
grossa patacca amata,
gracile corpo sventrato,
C:Rosso

E:Verde; W:Blu

E: prati innevati,
con pini maculati,
montagne surclassate,
da colli nominati
in vari giornali,
Acerbo Colore, vita, Crescita,
gioia e acidia,
spiegazioni di cuore,
gusto aspro, PUNGENTE,

E: Verde

W:mari brillanti
creste d'onda innominate,
distruttive e vitali,
infinito sereno e
lamentosa tempesta,
scarica elettrica s'un
cervello astuto,
acquario d'artisti
e pesci tristi,
W:Blu

A:Giallo; O: Bianco

A:Sole ingiallito
sopra lande odiate, vedo
Oltre il prato,
e naufrago su steppe ardenti,
colto da mali e flagelli
io porto i loro fardelli
Poveri i miei fratelli
dentro una prigione
Acculturata

O:nevi montane,
candido sapore mortale
ceduo boschetto bianco,
Virile forma d'amore,
Via dal centro,
Via dal mondo,
Grandi castità riappaiono,
Prostitute per i miei versi,
Costosa ispirazione
per bloccare e ammirare.
O:Bianco

Tenui colori
Solcano i nostri cuori,
Nella mia mente,
Aquile spastiche,
come suntuose lune
le colleziono come Rune

YZVCEWAO

domenica 17 aprile 2011

TRISTE VAGABONDO ( a Rimbaud )

bianco albero,
saldo e ben piantato,
viso d'angelo esiliato
verso mondi all'uomo sconosciuti,
morbosa vita,
37 anni,
per imparare a camminare;
memoria d'un giovane poeta affranto,
precoce genialità familiare.

venerdì 15 aprile 2011

NOSTALGIA

solo nostalgie di un tempo passato
sono amori d'un cuore spezzato
sono putrefatti i cadaveri dei vivi
sono accese le anime sopra gl' ulivi,

siamo pieni di speranze
oh aimhè, non l'avessero dette,
le mie son gia morte
sotto una decadenza che non ha nome,

solo vecchie zitelle che guardano le strade
sono fatto di cera in un mondo di fuoco
sono finto in un mondo di veri
sono colui che non ama essere ma apparire,

e che il diavolo mi porti sventura
perchè della mia ironia non c'è avventura
e che gl'angeli mi portino fortuna
perchè di me non rimmarrà che una mezzaluna.

lunedì 11 aprile 2011

AL LETTORE

Vilta’ della massa,
ipocriti, oh! Stronzi
nell’osar a pensar dello
sbocciare della società.

Galoppiam su cavalli
Bianchi, portatori
Di saggezza e decadenza.
Previsto a mai, il ritorno.

Sproniamo democrazie
Con vane epistole,
su lotulenti paesaggi
acri, pieni di menzogne.

Noi, che continuiamo
A pestare il fango
Ci accingiamo a
Spogliarci dei beni

Noi, che continuiamo
A guardare le carovane
Metalliche, che attraversano
Il sudicio paese,

aspettando che una farfalla
si posi sul nostro naso:
urleremo e malediremo
il cammino fausto

dei reietti che son
su troni d’avorio,
io che mai li ho
amati, io che li odio.

Navigheremo
miei cari su di
fiumi purpurei,
da riva in riva,

dalla notte al giorno
proveremo sdegno
di noi stessi e
degl’ingordi
scalatori sociali,
butteratti dalle
fatiche di peccati
normali, ai più.

Noi, che di più
Gran vizio abbiam
La noia, che ci pervade
Le corrotte membra,

a Te lettore, mio
più che umile fratello
dedico la mia
vita.

Ps: in onore alla poesie d’apertura di baudelaire su de ‘’ i fiori del male’’